I fenomeni di bullismo e baby gang in crescita a Pisa
Le azioni delle politiche educative di questa amministrazione su questo fronte sono state finora totalmente carenti e la presunzione di pensare di poter contrastare il fenomeno del bullismo e delle baby gang che coinvolge età fragili unicamente coinvolgendo l’assessorato alla sicurezza, è una visione sbagliata.
Nel mio ruolo di consigliera comunale a Pisa e di vice-presidente della commissione politiche sociali ho presentato una mozione urgente sul tema bullismo.
In particolare chiedevo alla Giunta di promuovere un protocollo d’intesa tra Comune, Provincia, forze dell’ordine, Società della Salute, scuole, associazioni del terzo settore e sportive per prevenire i fenomeni di bullismo e baby gang, in netta crescita tra gli adolescenti della città.
Ma in commissione hanno boicottato la mozione, fregandosene. Per lor sono temi che non meritano un percorso integrato, ma che si possono risolvere con azioni repressive.
Il Comune ragiona solo in ottica repressiva e non fa niente
In questi anni abbiamo visto in pratica un modo di gestire questioni complesse con un approccio semplicistico e incapace.
Questioni complesse richiedono soluzioni complesse. In questo caso, mettere in campo azioni condivise da parte di soggetti che si occupano di salute, educazione e formazione per prevenire episodi di violenza che hanno coinvolto studentesse e studenti delle scuole cittadine, monitorando il fenomeno, sia in ambito scolastico, sia nei luoghi di ritrovo dei giovani e lavorando in un’ottica di prevenzione.
La parola chiave è prevenzione. E mentre tutti gli operatori esperti ne sono consapevoli, a Pisa Conti pensa a fare campagna elettorale invece di affrontare i problemi.
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