Questi sono i punti che ho proposto nel 2020 per una Toscana senza barriere, quando mi sono candidata alle elezioni regionali.
SOCIALE E SALUTE
Non dobbiamo lasciare che la destra metta le mani sulla sanità toscana, che funziona e funziona bene. Mi oppongo con forza alla loro mentalità e alle loro proposte in tema di sociale e salute. In particolare:
1) Mi oppongo al modello “Regione Lombardia” La nostra Regione ha gestito bene l’emergenza Covid perché il sistema sanitario toscano è solido e ben gestito. Dobbiamo rilanciare e migliorarlo ancora, impostando un moderno sistema di welfare che comprenda ospedali di prossimità, infermieri di famiglia, presidi di zona. E poi dobbiamo pensare anche alla fragilità psicologica:per questo propongo di offrire la consulenza psicologica di base tra i servizi del sistema sanitario toscano.
2) Mi oppongo al sistema assistenziale dei bonus: è clientelismo sociale, non lavora sulle radici delle problematiche socio-sanitarie. Credo invece che la rete di servizi della Società della Salute sia la strada giusta per garantire a tutti accesso alle risorse. È un presidio che va difeso da tutte le volontà di smantellamento della destra.
La nostra salute è preziosa. Lavoriamo come abbiamo sempre fatto, incrementando ancora i servizi e l’attenzione a tutto il territorio della Regione Toscana.
DONNE
Ho contribuito a scrivere il manifesto delle Donne Democratiche e lo faccio mio, come agenda di governo. Anche qui vedo tante barriere da abbattere:
1) Welfare e politiche del lavoro per le donne il 20% delle donne toscane non percepisce alcun reddito. Per questo dico sì all’asilo nido gratuito, un importante aiuto alle famiglie che può aiutare le donne a inserirsi meglio nel mondo del lavoro, ma servono anche nuovi contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile, leve fiscali per le imprese che assumeranno le donne e una nuova politica di utilizzo dei fondi Ue per gli interventi post-lockdown.
2) Proteggiamo la salute delle più giovani. I consultori devono tornare ad essere una porta di accesso alla salute sessuale e riproduttiva per tutte e tutti, soprattutto per i giovani. Sono strutture che vanno riqualificate, che hanno bisogno di più fondi dalla Regione per poter restare aperte 8 ore al giorno tutti i giorni. E nessuna zona del territorio toscano deve restare indietro su questo.
3) Bisogna tornare a finanziare la legge regionale sulla Cittadinanza di genere, una legge che abbiamo da undici anni in Toscana e che combatte gli stereotipi sul nascere, con azioni nelle scuole e sui territori.
Le donne nella loro vita devono superare mille barriere. Per questo servono le politiche di genere, che fanno bene a tutti, donne e uomini.
SPORT
Dobbiamo aiutare il settore dello sport nella ripresa del post-covid. La mia proposta: lanciamo una consulta regionale dello sport con le associazioni e le società sportive: co-programmare e co-progettare, insieme, in un’ottica di nuova socialità e funzione sociale dello sport.
Perché lo sport è anche inclusione: molti sport sono stati ridisegnati per essere praticati anche da persone con disabilità: Baskin, Boccia paraolimpica, Hockey paraolimpico, Sit volley… Tutti sport che possono essere praticati in modo misto. Questo patrimonio va difeso e rilanciato.
Lo sport è anche lavoro: dobbiamo tornare a finanziare eventi sportivi, svolti in sicurezza, e seguire e promuovere tutte le figure professionali che ruotano intorno allo sport coinvolgendo anche il terzo settore e il mondo dell’università e della ricerca: personale sportivo qualificato per assistere persone con disabilità, tecnici, impiantisti.
Il mondo dello sport attende risposte e noi siamo pronti a dargliele.
GIOVANI
I giovani devono abbattere molte barriere per costruire il loro futuro, e dopo l’emergenza covid anche di più. Non dobbiamo lasciarli soli. Le mie proposte:
1) Incarichi socialmente utili. Realizziamo bandi speciali per dare finanziamenti alle organizzazioni giovanili attive a livello locale che forniscono supporto a coloro che sono stati colpiti dall’emergenza COVID-19.
2) Aiuti di tipo socio sanitario. Uno sforzo extra per progetti di supporto psicologico alle fasce più giovani, anche in collaborazione con le aziende ospedaliero-universitarie.
3) Risposte ai giovani che hanno subito uno stop dei loro percorsi – tirocini, stage, formazioni in gruppo. Superata l’emergenza, lavoriamo per valorizzare i percorsi formativi alternativi alla laurea, per esempio nel settore dell’agricoltura, che creano opportunità concrete, anche occasioni di innovazione tecnologica e laboratori di innovazione sociale. Sono questi i percorsi di accompagnamento che vanno spinti, specie dove le famiglie sono poco presenti.
Abbattere le barriere per i giovani significa dare spazio al loro futuro.
AMBIENTE
Sono stati i più giovani in questi anni a parlarci di ambiente e a chiamarci all’appello per una politica che sia attenta e attiva su questi temi. La Regione può intervenire sulla gestione dei rifiuti, sulla valorizzazione delle energie alternative, sulla mobilità sostenibile.
Ci sono territori come l’Alta Valdera che hanno già pagato molto in termini ambientali, altri, come il Comprensorio del cuoio, che si stanno reinventando tra esigenze ambientali e pandemia.
La Toscana è fatta di aree fortemente industrializzate e territori dal delicato equilibrio ambientale. Due temi richiedono risposte rapide:
– no al tentativo di riapertura della discarica di Chianni
– no al deposito di rifiuti speciali a Orciano Pisano.
Sui rifiuti la risposta è una sola: riduzione, riuso, riciclo e distretti che promuovano l’economia circolare.
Il nostro è un territorio unico. Preserviamolo insieme con le buone politiche.